Le foto selezionate per questo percorso espositivo nascono dalla ricerca “ORTOgrafie” segni di terra bolognese e della sua gente.
Orto, poeticamente, significa “il sorgere del sole nel cielo”. Iniziata negli anni Ottanta, dall’intuizione del sindaco Renato Zangheri, l’esperienza degli orti comunali di Bologna, con 3000 appezzamenti, diffusi in otto quartieri, costituisce una realtà viva, dinamica, fatta di impegno e di cura. Gli orti non sono solo scorci di campagna in città, ma anche luoghi di socializzazione per le persone anziane, che spesso più di altre, rischiano l’isolamento e la solitudine. Le finalità sociali sono alla base dell’esperienza portata avanti da ANCeSCAO Associazione Nazionale dei Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti, dagli anni Novanta, e dal Comune di Bologna che, insieme a tante realtà attive sul territorio, fanno dell’Emilia-Romagna la regione italiana più virtuosa.
Il racconto fotografico di Erica Zanetti mostra i segni di una comunità attiva che cambia nel tempo. Gli ortolani degli inizi, in gran parte ex contadini e braccianti, oggi sono stati sostituiti da ortolani che prima lavoravano in fabbrica, nella scuola e in tanti altri luoghi di lavoro. È la città che cambia. Ma la passione con cui coltivavano gli orti ieri è la stessa di oggi. Nel tempo il valore dell’esperienza è cresciuto. La ricerca “ORTOgrafie” vuole raccontare tutto questo e si propone come occasione per riflettere sul passato e sul futuro di una storia preziosa per Bologna.